La quercia: l’albero della ghianda
La quercia è una pianta appartenente alla famiglia delle Fagacee, che comprende tutti gli alberi comunemente chiamati querce. Esistono infatti molte varietà di questi alberi, possono essere di tipo arbustivo, ma più spesso si presentano di dimensioni imponenti, anche oltre i 30 metri di altezza.
Il fogliame è disposto in modo alterno, ad ogni nodo del ramo infatti è presente una sola foglia disposta in modo alternato rispetto al nodo precedente. Le foglie di quercia sono ben riconoscibili dalla forma lobata tondeggiante o angolare. Si nota però un cambiamento di forma tra la foglia giovane e quella più adulta. Il colore delle fronde durante la primavera e l’estate è verde, in autunno poi, si può ammirare un foliage giallo, rosso e arancione.
Le querce sono piante monoiche, alberi con fiori sia maschili che femminili facilmente distinguibili dal colore. I fiori di colore giallo raggruppati in amenti sono di genere maschile, mentre quelli verdi sono di genere femminile. Il frutto della quercia è la ghianda.
La quercia è da sempre utilizzata per il suo prezioso frutto e per il legname. La versatilità del legno di quercia lo rende ideale sia in edilizia che per la costruzione di botti dove far invecchiare gli alcolici.
La raccolta delle ghiande
La ghianda è un frutto commestibile formato da un guscio duro, di colore marrone chiaro, sormontato da un cupolino più tenero. La maturazione avviene tra ottobre e dicembre. Durante la maturazione le ghiande vuote sono le prime a cadere, mentre quelle con il frutto proseguono fino alla piena maturazione, quando cioè il cupolino e il peduncolo (che lega la ghianda al ramo) assumono una colorazione marrone. Il momento migliore per la raccolta delle ghiande è quello in cui il peduncolo è ancora di colore verde.
La raccolta delle ghiande avviene come la raccolta delle nocciole. Una volta scosso l’albero, le ghiande vengono raccolte direttamente da terra. È importate non lasciare questi frutti al suolo troppo a lungo in quanto potrebbero essere rovinati dall’infiltrazione dell’umidità attraverso il guscio o dall’insinuarsi di larve. I frutti lasciati a terra sono più soggetti al deterioramento anche della parte commestibile interna che si ricopre di una patina nera o ammuffisce. Per questo è di grande aiuto utilizzare uno strumento pratico e veloce come il roll-in small che permette una raccolta manuale molto rapida.
La ghianda nella dieta degli animali
La ghianda è un frutto dalle importanti qualità nutritive. Se ne nutrono molti animali come ghiandaie, piccioni, picchi, ma anche piccoli mammiferi come topi e scoiattoli. Tuttavia, è un alimento importante nella dieta anche di animali molto più grandi come cinghiali, orsi e cervi in particolare nel periodo autunnale. È un frutto che da sempre è utilizzato in allevamento in particolare era dato ai maiali per le sue qualità altamente nutritive. Ancora oggi l’alimentazione del suino nero di Calabria è quasi esclusivamente di ghiande.
Come utilizzare le ghiande in cucina
Anche per l’alimentazione umana la ghianda è un frutto apprezzato. È un tipico frutto della tradizione povera ma, in questi ultimi anni è diventato un superfood sempre più apprezzato. Prima di essere consumate le ghiande vengono trattate in quanto hanno un gusto piuttosto amaro dovuto alla presenza di un alto tasso di acido tannico. Quindi, una volta sgusciate, vengono tostate facendole bollire più volte in acqua.
Questo frutto è uno scrigno di vitamina B, proteine, carboidrati complessi e fibre, contiene anche magnesio e potassio. È un frutto con pochi grassi. Con le ghiande si può preparare il caffè di ghianda, facendo ovviamente tostare i frutti e miscelando poi il macinato con del caffè. Si può poi ottenere dell’olio di ghianda, avente proprietà simili a quello di oliva. Infine se macinata si trasforma anche in farina da impiegare per preparare pane, pasta e biscotti di tutti i tipi.
Dove posso trovare il raccoglitore di ghiande?
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